mercoledì 13 marzo 2013

Il Papa che verrà

Il sentimento è quello dell'attesa, come la notte di Natale. Si leggono molte cose in questi giorni, tutta la stampa nazionale e internazionale punta gli occhi (e i riflettori) sul caput mundi, Roma, per raccontare quello che succede ormai da secoli (raccontato molto bene su La Stampa negli approfondimenti della rubrica Vatican Insider, che consiglio). L'elezione del Pontefice, discendente di Pietro, avviene attraverso lo Spirito Santo che si manifesta attraverso il libero arbitrio dei cardinali elettori. No, non è un ossimoro, quello tra Spirito Santo/libero arbitrio: da leggere l'articolo sul Time di questa settimana, in proposito (http://ideas.time.com/2013/03/11/does-the-holy-spirit-choose-the-pope/).
La domanda a questo punto è: perché, dopo scandali di pedofilia, corvi, Vatileaks, congiuri e scongiuri, soldi, banche non banche ecc, insomma, tutto quello che ha travolto la Chiesa, il rito del conclave ci affascina e ci coinvolge tanto, provocando un'emozione crescente tale da toccare il cuore? Perché tutti - ma proprio tutti - volgono la loro attenzione all'elezione del nuovo Papa con così tanto senso di attesa, portando centinaia di persone a riunirsi sotto il comignolo della Cappella Sistina, in Piazza San Pietro?

Per due motivi. Primo: il rito, la tradizione, le radici e la storia che impregnano di mistero il conclave (perché non vediamo cosa avviene dietro quei portoni) ci attraggono. E questo grazie alla sacralità non svelata, ossia quello che non si può vedere, in un'era invece in cui abbiamo accesso a tutto, in cui si vìola tutto, con un tablet si sa tutto di tutti in ogni momento, e con fb e Twitter la privacy è un optional (letteralmente). Ecco perché ci affascina tanto, anzi, forse più di prima.
Oggi, poi, la cosa ci emoziona particolarmente. E veniamo al motivo n.2: è quando sei nel buio più assoluto, che hai più bisogno di luce. È durante le crisi, che si guarda al nuovo. È quando siamo senza guida, che sentiamo il bisogno di una personalità carismatica che emerga, che ci faccia sentire di nuovo forti. Abbiamo tutti bisogno di guide, e il mio augurio è che il Papa che verrà riesca ad esserlo, diventando simbolo di Rinnovamento e Coraggio, nella storia della Chiesa e della Cristianità. I tempi in cui viviamo lo richiedono. E noi, forse non tanto inconsapevolmente, in fondo ne abbiamo un gran bisogno.

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