venerdì 8 marzo 2013

8 Marzo per tre (e mezzo)

Oggi, in una veloce pausa caffè al bar, io e la mia super collega abbiamo incontrato Franca. Io non la conoscevo, anche se il suo ufficio è così vicino al nostro che rischiamo di scontrarsi uscendo dalla porta. In questo giorno così speciale che unisce le donne di tutto il mondo, di tutte le età e ceto sociale, a lei va un augurio particolare. Aspetta una bambina (sì, secondo me è femmina) è al terzo mese, e l'azienda per la quale lavora è in liquidazione.
Se questo è un futuro incerto per tutti coloro che sono piombati in situazioni simili, sempre più frequenti negli ultimi tempi, per una donna che tra sei mesi diventerà mamma il punto di domanda su come si farà per tirare avanti (a meno che una non abbia sposato un magnate) è grosso come una casa. Perché se sei giovane e non hai figli (quindi se non sei donna e non hai il ciclo) è molto più facile lavorare, anche se sono tempi duri.
"Già lo stipendio è dimezzato, l'inps non è veloce come un fulmine nei pagamenti - mi spiega - ...vediamo come faremo".
A sorprendermi però è la sua forza, quella fiammella che noi tutte abbiamo dentro e che va al di là di tutto. Quella che, quando siamo a terra, ci fa rialzare e ricominciare. E scusate, maschietti, se lo rimarco, ma è questa la marcia in più che ci contraddistingue, almeno per la maggior parte di noi.
Usciamo dal bar insieme, tutte e tre (o meglio, tre e mezzo...), e prendiamo l'ascensore. Due chiacchiere, le dico che sono sposata da poco ma per il momento zero voglia di bimbi: con tutto il lavoro che - spero - mi aspetta, non è proprio il momento, questo.
E lei, andando incontro al suo futuro e a quello della una nuova vita che aspetta, si volta e mi dice: "non aspettare, sai. Perché se stai a guardare il lavoro, non lo fai più. Comunque vada, è una cosa bellissima!"

Ecco, questo dovrebbe essere l'8 marzo e questo è l'augurio che rivolgo: guardare al futuro sempre, con Speranza e Coraggio. Per tutte noi.

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