domenica 13 aprile 2014

Spot System

In principio fu Gerard Depardieu. Lui che ci aveva già conquistato, interpretando un moderno Cyrano de Bergerac, quel goffo che però sotto sotto c’è di più. Ebbene, è stato un pioniere, spalancando a sua insaputa la strada allo star-spot system che magari in Italia ci va in vacanza e già che c’è chiude qualche contrattino per girare spot. Con il suo accento un po’ così, la voce profonda e la camicia bianca -  occhio al sugo -, grazie a Depardieu la pasta al pomodoro diventò poesia. Eccerto, perché ci voleva un francese per capire che Rita Pavone aveva ragione. 

E fu così, che la strada fu segnata. Perché se lo dicono loro, che arrivano da Oltralpe - meglio ancora se da Oltreoceano - allora deve essere proprio vero, deve essere proprio il top. 

Lo sa bene Antonio Banderas: tolta la mascherina di Zorro è diventato il più amato dalle casalinghe italiane. C’è chi dice che no, Banderas mugnaio l’appeal l’ha perso tutto. Fatto sta che tra un Flauto e una Macina, in compagnia di Rosita - la gallina più longeva della storia della tv, seconda solo al pappagallo di Portobello -, è ormai da ‘mo il testimonial dei famosi biscotti. Anzi, adesso che ci penso… altro che Depardieu, il vero pioniere è stato lui: ve lo ricordate nel 1996 in versione tangueiro, con la biondissima Valeria Mazza, a sfilarle i collant? Io sì: ero ancora minorenne, ma già apprezzavo.

Oh, squilla il cellulare: è Mika che vuole cantarmi Stardust. La star internazionale ultimamente ha fatto l’en plein: ha prestato il suo volto a pubblicità della telefonia, e anche per le offerte di abbonamento di una nota piattaforma televisiva.

A quel punto la domanda è sorta spontanea. Ma organizzano dei pullman? O dei voli privati, se proprio. Tipo: volo+hotel+spot?
La certezza l’ho avuta tutta d’un botto, quando in una sola sera, vegetando davanti alla tv dopo una lezione massacrante di Zumba, ho visto un doppiatissimo Kevin Costner alle prese con tonno e grissino, e Shakira che con il waka waka e qualche kilata di yogurt scaccia l’incubo della stitichezza e ci regala l’effimera illusione di un ventre piatto sopra i 32 anni. Senza Zumba, solo yogurt.

Poi, proprio quando pensavo che l’invasione delle star fosse finita, cambio canale e chi ti trovo? Owen Wilson, quello di Tu, io e Dupree, quello di Ti presento i miei (l’eterno ex di lei, quello perfetto), quello di… cos’altro ha fatto? Be’, lui. Quel biondino ha soffiato il posto al povero Gorilla di Trastevere, inneggiando vitaminico all’analcolico biondo che fa impazzire il mondo. Potrei prendermela un po’ meno se il Gorilla fosse stato rimesso in libertà nella foresta, ma non credo più ai lietofine.

C’è uno spot system là fuori. Un complotto, sicuramente, contro la crisi: grazie alle aziende che dalla crisi vogliono uscirci e investono. E lo fanno ingaggiando la star. Perché in tempi in cui si piangono vacche magre, si fa spending review, si taglia il personale e non si assumono stagisti che ci credono fino all’ultimo alla storiella del merito, loro cosa fanno?

Sono lontani i tempi di Carmensita, della vecchietta di Ace e di tutti quei personaggi non famosi, ma che la fama l’hanno raggiunta a suon di réclame, entrando in punta dei piedi nella nostra quotidianità e diventando giorno dopo giorno un volto familiare. 
Il futuro oggi è hollywoodiano.

P.S.: Uhhh dimenticavo George e le capsule per il caffè… Ma che volete che ci faccia? Lui mi piace più di Banderas…