lunedì 8 aprile 2013

Vinitaly show

Vinitaly 2013, anche quest'anno non me lo sono fatto mancare. E dire che sembrava solo ieri che facevo l'hostess ai tempi dell'Università (mi ricordo ancora che la sera andavo a letto e sognavo di lavare-asciugare bicchieri: un incubo).
Come quella volta che chiacchierando Luigi, il buon Luigi nello stand dove davo una mano, mi diede la dritta. Parlava di come la Germania avvicinasse sempre più la data della sua manifestazione vinicola alla nostra. Ti pare che me ne sto con le mani in mano? Io?? Allora ho passato tutta la pausa pranzo (tipo un quarto d'ora) nello sgabuzzino dello stand (tipo 1 metro per 1 metro), sommersa di scatoloni, bottiglie e bicchieri. Stretta in un angolino a scrivere e a telefonare ai piani alti dell'immensa macchina fieristica Veronese. Lì, da uno sgabuzzino. È divertente pensarci, soprattutto perché il pezzo il giorno dopo era l'apertura: schiaffo della Germania al Vinitaly, più o meno.

Di cose divertenti ne potrei raccontare molte altre. Che so, come negli anni più che Vinitaly fosse Ubriachitaly: ho assistito a scene in cui ragazzi in divisa dotati di piccoli ma efficienti kart elettrici trasportavano parecchi visitatori messi letteralmente ko dal tasso alcolemico eccessivamente alto. Quest'anno grazie al cielo non pare essere così: le date della fiera, tanto per cominciare, non terminano con il weekend ma iniziano di domenica. All'inizio di qualcosa si è sempre più rigidi (avete presente la differenza tra il primo giorno di scuola e l'ultimo?). E poi il prezzo del biglietto: neanche un alcolista pagherebbe tanto per entrare. Il che probabilmente era proprio nelle intenzioni della direzione.

Al Vinitaly anche quest'anno tanti bei personaggioni, a cominciare da Antonella Clerici, che ha presentato i vini del centenario del festival lirico, che iniziò il 10 agosto 1913 con l'Aida di Verdi.
Ma la sorpresa è stata nello stand del progetto VIVA. Parlo col titolare, che mi dice come il progetto sia stato promosso anche dal ministero dell'ambiente. "Toh, c'è il Ministro...". E mi ritrovo una accia più che nota: "piacere, Corrado". Clini in carne e ossa, rilassato dopo l'impegnativa giornata tra conferenze e inaugurazioni (e magari dopo qualche assaggio). Si concede alla mia videointervista. Sereno, tranquillo. Non gli faccio paura, non sono Santoro. Non ancora, almeno...



































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